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Visita del Cardinale Repole in Casa di Carità

Visita del Cardinale Repole in Casa di Carità

In occasione del momento di preghiera per il mondo del lavoro

Una giornata di spiritualità, ascolto e confronto quella vissuta il 20 maggio presso la sede centrale della Casa di Carità Arti e Mestieri: abbiamo avuto l’onore di accogliere la visita di S.E. il Cardinale Roberto Repole, che ha visitato uffici, aule e laboratori, incontrando studenti e personale.

Durante questo significativo incontro, è emerso con forza il legame tra il “fare” e il “diventare”: apprendere un mestiere, infatti, non è solo acquisire competenze tecniche, ma anche costruire identità, fiducia, autonomia. Gli studenti hanno presentato con entusiasmo al Cardinale i loro progetti di impiantistica domotica, alternanza simulata, impresa formativa e meccanica di precisione, illustrando i percorsi che uniscono creatività, rigore e visione del futuro.

Non sono mancati momenti di confronto su temi più ampi: dalle sfide educative nel post-pandemia, all’impatto dei social media, fino alla complessità di lavorare con situazioni più fragili e in un contesto multiculturale e interreligioso.

“Tu non sei solo quello che hai vissuto finora”, ha ricordato Mons. Repole, riflettendo sul significato etimologico dell’educare: “tirar fuori” ciò che è già presente, anche se ancora invisibile. Un pensiero che ha trovato pieno senso nel simbolo dell’ancora, donata al Cardinale dagli allievi nel corso della visita: segno di speranza, stabilità e fiducia nel futuro. “Si può sperare solo se si è collegati agli altri – ha detto Mons. Repole – tutte le grandi disperazioni nascono da solitudini infinite”.

Occasione della visita è stata l’iniziativa “Il lavoro che dona speranza”, il momento di preghiera per il mondo del lavoro organizzato, come ogni anno nel mese di maggio, dall’Ufficio per la Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Torino e quest'anno ospitato presso la nostra Sede Centrale.

Dopo l’incontro con il Cardinale, infatti, il Salone della Casa di Carità ha accolto tutte le realtà esterne che hanno partecipato alla riflessione guidata dal Vescovo Ausiliare Mons. Alessandro Giraudo.

Un tempo di raccoglimento e di ascolto interiore, che ha dato voce alle fatiche, alle attese e alle speranze di chi ogni giorno cerca nel lavoro non solo un mezzo di sostentamento, ma un significato, un orizzonte di senso per trovare il proprio posto nel mondo.

Attraverso la preghiera e la riflessione condivisa, l’incontro ha saputo intrecciare dimensione spirituale e vita concreta, restituendo al lavoro la sua vocazione più alta: essere luogo di dignità, relazione e riscatto.

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Pubblicato il
Sede centrale
c.so Brin, 26